Come tenere in ordine l’immagine di brand

Come tenere in ordine l’immagine di brand

Ci sono dei momenti in cui ci si blocca perché sembra che l’erba del vicino sia sempre più verde, o le grafiche dei nostri concorrenti siano sempre più belle.

Certo magari hanno consultato un grafico o qualcuno lavora per loro… ma ci sono delle accortezze che si possono usare per aiutarci a tenere in ordine le nostre grafiche e fare in modo che i nostri materiali siano sempre curati.

Proviamo a pensarle come come uno stile di abbigliamento che racconta qualcosa di te: al mattino ti capita di guardare l’armadio e non trovare niente da metterti?

Succede perché hai troppe cose o non hai scelto quelle che veramente ti piacciono e ti valorizzano.

Dicono che Steve Jobs non avesse questi problemi perché pare avesse scelto il suo stile come fosse una divisa: vestiva sempre allo stesso modo.

Con l’immagine di brand si fa esattamente allo stesso modo, non per sotterrare la creatività ma per renderci le cose molto più semplici.

L’immagine di brand è come il tuo abito da lavoro, va studiato e piano piano si adatta alla perfezione a te.

Racconta chi sei, come lavori, quanta cura ci metti, se ti piacciono le cose eccentriche o semplici, se sei romantica o sportiva, se ami la natura, la tecnologia o entrambe le cose.

Ci sono alcune regole che possono darci subito un’indicazione da seguire per mantenere il nostro “armadio” di brand in ordie:

  1. REGOLA: crea una regola, una struttura base: titoli così, testi così, note così… cerca di individuare il pattern che si ripete nella tua comunicazione e imposta dei template
    crea dei template, degli standard (o fatteli creare) che restino validi per un bel poi, risparmierai tempo energie e frustrazione e potrai condividerli con chi si occupa della tua grafica
  2. LIBERA: non caricare troppo, piuttosto togli, quando non c’è più niente da togliere allora va bene o al massimo prova con la regola del 3: usa per ogni immagine al massimo tre elementi: es. foto, titolo grande, testo piccolo
  3. ALLINEA: tutto a sinistra, tutto a destra, tutto al centro… Allinea alle griglie: sono come le regole, ci scocciano moltissimo se non sappiamo a cosa servono e da cosa ci “proteggono” ma alla fine sono davvero utili.
  4. RIPETI: coerenza con l’immagine di brand (colori, forme, caratteri) e non aver paura di ripeterti
    funziona come con gli abiti: scegli i colori che stanno bene con la tua personalità, con il tuo incarnato e gli accessori giusti (font e forme) che servono a valorizzarti e renderti unica
    resta fedele alle scelte che hai fatto, se serve stampati latua moodboard e tienla in evidenza sempre.
  5. RESPIRA: lasciare spazio, Canva ad esempio ha delle linee guida, se lo usi rispetta quelle per cominciare a capire come far funzionare le cose
    Spazio bianco: non mi stancherò mai di dirlo… è lo spazio bianco che mette in evidenza le cose, non la dimensione di quello che ci mettiamo dentro.

Ci vuole un po’ di allenamento, sicuramente, ma puoi iniziare a guardare i profili Instagram o le grafiche che più ti piacciono, fai una raccolta, prova a trovare il denominatore comune tra loro.

  • che colori usano? sono colori saturi e accesi o pastello e polverosi?
  • le immagini sono chiare o scure?
  • che forme ricorrenti ci sono?
  • che stile di caratteri usano? (graziati, bastoni scritti…)
  • quanti elementi ci sono nelle immagini?
  • come sono disposti?
  • quanto spazio intorno ai contenuti?
  • come sono allineati?
  • cosa potrebbero raccontare di te gli elementi che stai osservando? sono coerenti con il tuo brand?

Datti un po’ di tempo per osservare questi aspetti, tirar fuori quello che più ti piace e (soprattutto) ti rispecchia e inserirli nella tua immagine. Se hai dubbi possiamo sentirci e fare un check-up.

Chi è il brand stylist?

Chi è il brand stylist?

Designer e stratega

Il brand stylist è un designer e uno stratega che si occupa di progettare l’immaginario del marchio (stile di brand, logo, colori, icone, pattern, illustrazioni, layout…) in modo che sia riconoscibile e distintivo, che comunichi il messaggio in modo ponderato e intenzionale per attrarre i giusti clienti e connettersi con i loro desideri.

Coordina tutti gli aspetti della comunicazione visiva per ottenere, attraverso immagini e sensazioni, la connessione emotiva che permette di sviluppare relazioni al ungo termine.

Come può esserti utile

Brand non è sinonimo di logo, brand è ciò che le persone percepiscono quando entrano in contatto con i tuoi prodotti e servizi. Maya Angelou disse che le persone non ricordano cosa hai detto ma come le hai fatte sentire. L’aspetto positivo è che questa percezione può essere guidata attraverso l’immagine di brand che aiuta a connetterti con i clienti giusti per te.

Il brand stylist ti aiuta a conoscere meglio il tuo brand e i tuoi clienti e a definire lo stile che ti rende immediatamente riconoscibile, prima di progettare logo e materiali di comunicazione. Se studiato con attenzione e intenzione diventa una grandissima risorsa che consente di far vedere ai tuoi clienti il progetto attraverso i tuoi occhi raccontando visivamente cosa ti rende speciale.

Studiare lo stile di un brand è più di disegnare il logo, anche se questo è al centro dell’identità di un brand. Progettare lo stile significa riunire caratteri, forme e colori per creare la giusta atmosfera che riflette i valori del brand, aggiunge profondità, fascino e personalità. Chi studia con attenzione lo stile avrà un’identità visiva che risuona a livello emotivo e istintivo comunicando inconsciamente i valori; ogni elemento della comunicazione sarà armonizzato e ciò aiuta a creare un’immagine di brand forte.

Non solo coerenza visiva e riconoscibilità ma rende anche molto più semplice gestire le grafiche che produci ogni giorno consegnando delle chiare regole da seguire.

Come lavora

Immagino che ogni professionista abbia il proprio metodo di lavoro, il mio inizia con una breve chiacchierata per capire se sono la professionista che stai cercando.

Il passo successivo è indagare l’anima del brand attraverso alcune schede di approfondimento prima e esplorando poi la personalità attraverso gli archetipi.

In questa prima parte del lavoro immaginiamo il brand come una persona che ha sogni, paure, desideri… e passo passo progettiamo l’ambiente in cui vive definendo lo stile visivo raccogliendo nella moodboard immagini che risuonano, ispirazioni e suggestioni.

La definizione dello stile è il passo successivo: scegliamo logo, carattere, colori, forme… e solo successivamente progettiamo il logo.

I collaterali sono l’ultimo passo e possono essere moltissimi, li studiamo a seconda delle esigenze, un passo alla volta, ma tutti rigorosamente coordinati con lo stile che abbiamo definito inizialmente. Esempi di collaterali (o touch point) sono la carta intestata, biglietto da visita, cartoline e brochure, cataloghi, grafiche per i social network e per il sito Internet… ma anche cartelloni e roll-up.

Qui trovi spiegato in modo più dettagliato come lavoro e i singoli passi che facciamo insieme.

A cosa servono gli archetipi?

A cosa servono gli archetipi?

Gli archetipi di brand sono un ponte che permette di collegare la personalità del brand con l’immagine che lo rappresenta ma non solo, aiutano a mettersi in relazione con il cliente e definire i servizi più interessanti.

C’è stato un tempo in cui, quando disegnavo loghi, dopo il brief con il cliente si iniziava il lavoro con un po’ di ricerca (poca, non c’era mai tempo) per vedere la concorrenza cosa faceva, per capire la direzione da prendere e poi avanti con bozzetti e digitalizzazione.

Ma il brand non è un logo.

Nella mia testa sempre lo stesso tarlo: perché rotondo? Cosa sentono le persone se il logo è quadrato? E se lo faccio verde invece di blu? Ci sono delle “regole” che mi possono guidare nella progettazione? Tante domande fino a quando poco alla volta mi sono resa conto dell’importanza dell’identità di brand e ho imparato a tradurla in segni, forme e colori. Il brand è percezione.

Poi ho scoperto gli archetipi.

Come ho già scritto qui, sono un modo per classificare i comportamenti umani, indipendentemente da cultura, geografia, tempo, religione… e fissano un riferimento nell’immaginario, riconoscibile e facile da recuperare per tutti.

Sono uno strumento potentissimo che riesce ad unire la personalità del brand alla comunicazione perché rappresenta il brand come un personaggio che si mette in relazione con i clienti. Riescono a tirar fuori le parole che non sai pronunciare, le idee che sono ancora inespresse.

Cosa faccio io con i tuoi archetipi: ci parlo e mi faccio dire come disegnare la tua immagine 😉 Li uso per mettere in ordine le idee e farmi guidare, scegliere cosa tenere, valutare quali sono le cose importanti, quelle che contano, quelle che danno significato

Ma concretamente, a te a cosa servono?

  • Per far emergere la personalità del brand e del cliente ideale
  • Per progettare l’atmosfera (moodboard) e lo stile visivo del brand (colori, caratteri, immagini…)
  • Per scegliere le parole per la tua comunicazione e il tuo tono di voce (i testi che scrivi sul sito ma anche su social e newsletter)
  • Per avere spunti sui servizi che puoi offrire
  • Per dare coerenza alla comunicazione costruendo linee guida solide.

Quando conosci gli archetipi che rappresentano il tuo brand significa immaginare un personaggio che avrà personalità e stile propri, come una persona reale, che si differenzia da tutti i professionisti che fanno il tuo stesso lavoro.

Per capire cosa puoi fare tu ti lascio le parole di Alessandra :

Con Francesca ho scoperto ogni aspetto legato agli archetipi del mio brand e delle persone con cui voglio lavorare: quale tono di voce usare per creare un legame di simpatia e fiducia reciproca, quali parole e argomenti ci aiutano a comprenderci meglio, come esprimere i valori che ci uniscono, come riconoscerci per intraprendere il percorso insieme. Ha arricchito la consulenza con molti esempi, che mi hanno fatto venire idee non solo per migliorare la mia comunicazione, ma anche per proporre nuovi servizi sempre più in linea con i loro bisogni. Finalmente ho fatto chiarezza, e il report finale elaborato da Francesca è come una bussola che mi permette di mantenere la rotta nelle mie scelte e di non perdere mai di vista chi è il mio brand e chi sono le persone con cui voglio lavorare.

Ma tutti i brand che hanno lo stesso archetipo sono uguali?

Assolutamente no! Quando studiamo gli archetipi inseriamo anche gli archetipi secondari che danno spessore e unicità, sempre rispettando l’identità del brand. Definire gli archetipi non è mettere delle etichette ma iniziare a conoscere un personaggio, scoprire i punti di forza e le debolezze, le aspirazioni e le paure. Ogni brand ha sfumature diverse.

Hai bisogno di tradurre parole e emozioni in immagini? Inizia con il test gratuito e prenota il tuo percorso con gli archetipi.

Un brand in 2 secondi

Un brand in 2 secondi

In fondo l’ho sempre saputo che il caso non esiste, se guardi con attenzione vedi anche tu tutte le piccole coincidenze che, guardate con il senno di poi, tracciano un disegno sottile appena percepibile. Non siamo qui a chiederci quale entità governi l’universo ma impariamo a tracciare fili invisibili e far caso ai piccoli dettagli perché possono fare la differenza in un racconto visivo.

Non c’è una seconda possibilità per una prima impressione.

O. Wilde

Bert Decker, un esperto di comunicazione americano, ha condotto uno studio durante il quale ha dimostrato che il cervello in 2 secondi forma il 50% dell’idea su una persona e nei 4 minuti successivi la completerà. Questa prima impressione influirà enormemente sull’immagine mentale che andremo a sviluppare.

Considerando la velocità con cui tutto si muove adesso, in 2 secondi abbiamo appena il tempo di leggere una riga di testo e forse non riusciamo nemmeno a comprenderla bene a meno che non sia scritta da un esperto. Le immagini sono molto più efficaci: arrivano al cervello più velocemente e riescono a trasmettere emozioni potentissime.

Se siamo in grado di capire cosa può influenzare la percezione nelle persone e conosciamo dove vogliamo portarle, possiamo anche in qualche modo guidarle per raccontare la nostra identità e il nostro progetto. Attenzione non è consigliabile raccontare cose diverse rispetto a quello che siamo, le bugie hanno le gambe corte.
Concordo che è bene approfondire prima di “giudicare” qualsiasi cosa ma non ti capita mai di dover tornare sui tuoi passi e dar ragione alla tua pancia o alla tua pelle?

Cosa può influenzare la percezione di un brand?

I colori utilizzati, le forme, le immagini, i caratteri tipografici, lo spazio bianco, gli allineamenti… comunicano informazioni non verbali come l’abbigliamento delle persone, il tono di voce, la colonna sonora di un film.
Funziona un po’ come quando, parlando, usi un tono di voce piuttosto che un altro: potresti esprimere gioia, tristezza, stanchezza, entusiasmo… solamente pronunciando le parole in modo diverso.

È importante anche la corrispondenza tra questi elementi visivi, le parole utilizzate e il messaggio. E la coerenza nel seguire la direzione scelta.

Per questo quando si progetta un’identità visiva non vanno lasciati al caso i piccoli particolari: possono davvero fare la differenza. Capire quali sono i colori, le forme, i caratteri in armonia con il progetto di lavoro e usarli correttamente fa la differenza tra un’immagine coerente e una dissonante.

L’immagine di brand è spesso lasciata per ultima in favore di contenuti, progetti, prodotti… sembra un accessorio, qualcosa di cui si può fare a meno. Invece studiare le corrispondenze tra parole e immagini permette di seguire il filo sottile tracciato quando hai pensato alla tua identità e alla strategia di comunicazione, permette di presentarsi in modo chiaro, coerente e efficace. Proprio come quando scegli l’abito da usare per il colloquio di lavoro.

La marca persona

La marca persona

Ho scovato un vecchio ma famosissimo libro, “Hollywood lava più bianco” di Jaques Séguéla (1982), uno dei libri importanti per chi si occupa di pubblicità e comunicazione, e ho trovato un’idea molto interessante: una marca (brand) è una persona che ha un fisico, una personalità, uno stile che devono essere coerenti e supportarsi a vicenda.

Questa idea, nel mondo pubblicitario, ha evidenziato il passaggio da marca/oggetto a marca/persona ovvero quando le marche, diventano “amiche” dei consumatori mettendosi in relazione con loro.
Si tratta di un concetto che ritroviamo anche ora: non compriamo un prodotto o un servizio perché ci serve realmente (in fondo oggi abbiamo già tutto) ma la trasformazione che ci permette e lo scegliamo in base a valori condivisi, emozioni che ci trasmette, sogni che ci evoca.

Se pensiamo ad una marca (brand) come ad una persona che si mette in relazione con noi dovrebbe avere tre elementi fondamentali:

  • Il fisico: l’essenza della marca che va conosciuta prima di ogni altra cosa. Il fisico deve essere originale, non va banalizzato ma studiato in modo realistico per prenderne consapevolezza.
  • Il carattere è la personalità profonda che identifica la marca, il capitale immaginario, deve essere elementare, semplice, archetipico, deve provocare identificazione ed essere in sintonia con i valori essenziali. Deve essere sincero e in grado di confessare le proprie debolezze.
  • Lo stile è il filo che accompagna tutta la comunicazione, deve essere elementare ma forte, deve essere il dettaglio che colpisce il pubblico, lo slogan visivo. Lo stile è indissociabile dal fisico e dal carattere, è la forma ci costringe ad andare a fondo nell’esplorazione delle cose, deve farsi notare, ma essere armonico rispetto al fisico e al carattere e, soprattutto, sempre fedele a se stesso. Secondo Séguéla, serve un pizzico di follia e perseveranza per farlo emergere.
“La pubblicità è tenuta a essere magica prima ancora di essere commerciale”
J. Seguela

Come identificare il tuo stile?

Ognuno di noi oggi è un brand, abbiamo un fisico e un carattere di cui dobbiamo prendere consapevolezza per definire lo stile, ecco i passaggi importanti per identificarlo:

  1. prendere consapevolezza sul tuo fisico (chi sei, cosa fai…);
  2. conoscere la personalità, le emozioni che vuoi trasmettere;
  3. trovare le corrispondenze tra le parole importanti sul fisico e sulla personalità e le immagini/forme/colori/caratteri che andrai ad utilizzare nella comunicazione visiva.

Per fare i primi due passaggi ti è utile Brand*IN, il percorso di personal branding.

Per fare il terzo passaggio la cosa più semplice è partire con la raccolta delle parole che vuoi usare, che hai scoperto facendo i primi due punti, e creare una bacheca di immagini ispirazionali (ad esempio su Pinterest) che evochino le sensazioni da trasmettere. Tra le immagini possono esserci paesaggi, interni, città… ma anche esempi di grafiche che ti piacciono, pagine di libri, oggetti fisici, colori.

Fondamentale è poi fare una selezione accurata tra le immagini scegliendo quelle più significative e preparare la tua moodboard prima di progettare gli elementi grafici che definiranno con precisione l’immagine del brand.

Brand*STYLE è il percorso che ti aiuta a preparare la tua moodboard.