Archetipi e stereotipi

Archetipi e stereotipi

Nel mondo della comunicazione e del marketing, due concetti danzano spesso insieme: gli archetipi e gli stereotipi. Anche se possono sembrare simili, hanno in realtà significato e impatto profondamente diversi.

Differenza tra Archetipi e Stereotipi

Gli archetipi sono come antiche leggende che abitano nell’inconscio collettivo, scoperti dal grande esploratore della psiche, Carl Gustav Jung. Questi modelli universali si ripresentano in miti, storie e simboli che attraversano culture e generazioni. Pensate agli archetipi come ai protagonisti immortali delle nostre storie: il guerriero coraggioso, l’eroina intrepida, il saggio, il ribelle. Ogni archetipo porta con sé tratti e motivazioni che risuonano profondamente con l’animo umano.

Gli stereotipi, invece, sono come maschere di cartapesta: semplificazioni esagerate e spesso ingiuste di gruppi di persone o categorie. Basati su convinzioni superficiali, gli stereotipi possono distorcere la realtà e alimentare pregiudizi. Ad esempio, pensate al “gatto nero porta sfortuna” o al “francese romantico” – sono immagini riduttive che non riflettono la vera complessità della realtà.

Esempi Concreti di Archetipi e Stereotipi

Per dipingere un quadro più chiaro, consideriamo alcuni esempi:

  • Archetipo dell’Eroe: Questo personaggio affronta sfide epiche e supera ostacoli per il bene comune. Pensate a Harry Potter nella saga omonima – un vero archetipo dell’Eroe.
  • Stereotipo dell’Eroe: L’idea che tutti gli eroi siano sempre maschi, muscolosi e privi di emozioni profonde, come il classico eroe d’azione anni ’80 tipo Rambo.

 

  • Archetipo dell’Esploratore: Questo personaggio è spinto dal desiderio di avventura e scoperta. Pensate a Indiana Jones – l’archetipo dell’Esploratore per eccellenza.
  • Stereotipo dell’Esploratore: La convinzione che tutti gli esploratori siano eccentrici solitari, magari con cappello e mappa in mano, incapaci di stabilire relazioni durature, come spesso rappresentato in modo caricaturale nei film e nei cartoni animati.

 

  • Archetipo del Saggio: Questo personaggio è la fonte di saggezza e consiglio. Pensate a Gandalf ne “Il Signore degli Anelli” – l’archetipo del Saggio.
  • Stereotipo del Saggio: L’idea che tutti i saggi siano sempre anziani con lunga barba bianca, come una sorta di cliché visivo e comportamentale, tipo il maestro di arti marziali nei film kung fu.

Mentre gli archetipi dell’Eroe, dell’Esploratore e del Saggio incarnano temi universali di coraggio, avventura e saggezza, i loro stereotipi riduttivi possono ingabbiare personaggi e storie in rappresentazioni limitate e prevedibili.

Utilità degli Archetipi nel Marketing

Ora, immaginate di avere una bacchetta magica: gli archetipi. Questi strumenti potenti risuonano con le emozioni e le aspirazioni delle persone a un livello profondo e universale. Utilizzando gli archetipi, i marchi possono tessere narrazioni che toccano le corde del cuore del pubblico, creando legami forti e duraturi. Pensate a un marchio automobilistico che adotta l’archetipo dell’Eroe per evocare sensazioni di avventura e successo personale.

Ma ecco un trucco segreto: combinare più archetipi per dare ancora più spessore alla narrazione. Immaginate di unire l’archetipo dell’Eroe con quello del Saggio. Avrete una storia di avventura guidata dalla conoscenza e dall’esperienza. Questa combinazione permette di creare racconti più complessi e avvincenti, capaci di risuonare con un pubblico più ampio e diversificato.

Come Evitare gli Stereotipi nel Marketing

Evitare gli stereotipi è fondamentale per promuovere inclusività e diversità, e per evitare di alienare il pubblico, per questo è necessario:

  1. scavare in profondità per comprendere veramente il vostro pubblico e le sue sfumature.
  2. Usare modelli e storie che riflettano la ricchezza, l’autenticità e la complessità della vita reale.
  3. Rompere gli schemi e le aspettative attraverso narrazioni che celebrano la diversità di esperienze e prospettive.
  4. Essere aperti ai feedback e pronti a modificare le strategie per rispecchiare un mondo più inclusivo e realistico.

Mentre gli archetipi sono la bacchetta magica per creare connessioni emotive e raccontare storie potenti, è cruciale evitare gli stereotipi che possono limitare e offendere. La ricerca approfondita, la rappresentazione autentica e un pizzico di adattamento continuo, combinando insieme più archetipi, può essere la ricetta perfetta per tessere narrazioni ancora più ricche e coinvolgenti, toccando ogni corda del cuore umano e rendendo la comunicazione davvero memorabile.

Piccolo vocabolario di brand

Piccolo vocabolario di brand

Periodicamente ho l’abitudine di sfogliare libri già letti e di riordinare appunti perché mettere ordine mi aiuta a focalizzarmi e allinearmi.

Tra le pagine che ho riletto in questi giorni ho trovato un paragrafo evidenziato che per me è fondamentale:

“Il marchio si rivolge alla nostra soglia percettiva secondo le spoglie di una “bella forma” ma si trasforma prima in un simbolo e poi in vettore dinamico in grado di giungere fino al nucleo fondante della nostra identità individuale.”

(Antonella Giardina – Il marchio Demiurgo)

L’ho scritto tante volte: progettare un logo non è fare un bel disegnino, è assumersi una grande responsabilità perché come tutti i segni della comunicazione, ha una enorme risonanza emotiva e cognitiva, capace di raggiungere luoghi meno noti della nostra identità individuale. Ad un segno vengono associati valori, emozioni, percezioni… e questo segno ha il potere di influenzare le nostre decisioni.

Cosa sono un marchio, una marca, un brand, un logo…?

Di seguito ho preparato un piccolo dizionario di brand per chiarire i concetti e poterci capire quando ne parliamo:

Piccolo vocabolario di brand

Brand: marca, è un’entità concettuale che evoca un insieme di valori definendo il posizionamento, è la percezione che le persone hanno su una marca che permette di distinguersi. Wikipedia la definisce come una “relazione”.

  • Brand equity: l’insieme dei valori del brand.
  • Brand identity: l’insieme dei codici visuali, testuali, verbali, sonori, olfattivi e tattili che hanno il compito di rendere riconoscibile e differenziare la marca.
  • Brand personality: la personalità con cui la marca si presenta. Approfondisce la brand identity con lo scopo di creare un “personaggio avatar” che renda visibili il modo di essere e pensare, avvicinando la marca ad un essere umano.
  • Branding: è il processo di costruzione della marca.
  • Brand system: l’insieme di elementi concettuali e visuali che permettono ad un Brand di comunicare in modo coerente.
  • Brand image: l’dentità visiva, i codici visuali e testuali (caratteri) che rendono riconoscibile la marca
  • Marchio: l’insieme degli elementi testuali e visuali che compongono la marca, il segno grafico che la distingue
  • Logotipo: il nome della marca scritto con un carattere riconoscibile.

Gli elementi di un marchio

  • concept = il concetto differenziante da trasmettere
  • nome = il nome unico, evocativo
  • simbolo (originale) che trasmette emozioni, evoca concetti e valori
  • colori (caratterizzanti) che ci parlano con un linguaggio universale
  • carattere tipografico (il font) che aiuta ad ottenere maggiore riconoscibilità
  • grafica che mette insieme gli elementi)
  • payoff (tagline) breve espressione che completa l’identità verbale (è un’affermazione, una dichiarazione di intenti…)
  • Brand manual: tutto questo viene raccolto nel brand manual, la bibbia, il manuale di istruzioni per il corretto utilizzo del marchio
  • Touchpoint: punti di contatto ovvero tutti gli elementi (grafiche, video, suoni…) con cui le persone vengono in contatto con la marca attraverso vari canali (social, sito, newsletter, stampa…)

 

5 passi da fare per progettare una marca

Ora che i concetti sono più chiari, vediamo i passi da fare per costruire una marca, un brand:

  1. prendere consapevolezza della propria identità (quali sono i valori, qual è la visione a lungo termine, come voglio realizzare questa visione…);
  2. progettare la comunicazione cercando la coerenza comunicativa per non mandare messaggi discordanti e costruire un’identità solida e duratura;
  3. farsi conoscere sul mercato (brand awareness);
  4. verificare se il modo in cui siamo percepiti corrisponde a quanto abbiamo progettato;
  5. ritornare al punto 1 per verificare che sia tutto allineato e coerente o se la marca si è evoluta per cui ha bisogno di qualche aggiustamento.

Prisma d’identità (J. N. Kapferer)

Secondo Jean-Noel Kapferer l’identità di marca è costituita da 6 elementi: fisico (le caratteristiche oggettive della marca, cosa offre), personalità (il carattere della marca), relazione (lo scambio simbolico di contenuti e significati legati alla marca), cultura (di cui la marca è espressione), immagine riflessa (il tipo di target che viene associato alla marca), auto-immagine (come il target percepisce sé stesso).

Scarica il PDF stampabile per iniziare a studiare l’identità del tuo brand.

Se invece stai progettando i tuoi materiali per i social ecc. (dicasi touchpoing) allora controlla che tutto quello che stai facendo sia perfettamente in linea con i tuoi obiettivi e l’identità del tuo brand.

Significa:

– usare gli stessi colori definiti in partenza
– gli stessi caratteri
– gli stessi elementi grafici e forme studiati apposta per te

Potrebbe essere davvero utile creare dei template in modo da velocizzare la produzione dei mille materiali che fai ogni giorno e assicurarti di restare coerente con il messaggio che vuoi comunicare, quindi progettare un brand system.

Vuoi cominciare a progettare il tuo logo?

  1. definisci gli obiettivi (cosa vuoi fare?)
  2. definisci l’anima del marchio (puoi aiutarti con gli archetipi)
  3. individua lo scenario competitivo (i tuoi concorrenti cosa fanno?)
  4. cerca ispirazioni (evviva Pinterest!)
  5. condividi questi materiali con il tuo designer 🙂

Gli archetipi nel brand

Gli archetipi nel brand

Alcuni marchi hanno costruito un’immagine molto potente da diventare un simbolo culturale, ad esempio Coca Cola, Nutella, Apple, Nike. Nel libro The Hero and the Outlaw le autrici Carol S. Pearson e Margaret Mark hanno osservato che questi marchi di grande successo hanno costruito la propria immagine sulla base di modelli universali che classificano i comportamenti umani presenti in tutte le culture.

Questi modelli sono gli archetipi

La parola “archetipo” deriva dal greco arché (“originale”, “governo”) e típos (“modello”, “marchio”, “esemplare”).

Le teorie sugli archetipi sono state elaborate da Carl Gustav Jung, psichiatra e psicanalista svizzero secondo il quale ciascuno viene al mondo con un modello primitivo frutto dell’inconscio collettivo che deriva dall’esperienza del genere umano nel corso dei millenni, sulla base del quale si costruirà la propria identità personale.

Gli archetipi hanno un grandissimo valore simbolico. Possono essere paragonati ai personaggi di storie, miti e favole, in realtà sono schemi mentali che che riuniscono bisogni, motivazioni, obiettivi, paure e aspirazioni innate.

Ciascuno di noi possiede tutti gli archetipi dentro di se e, come spiega Carol S. Pearson nel suo libro “Risvegliare l’eroe dentro di noi“; una persona dovrebbe attivare tutti i dodici archetipi per affrontare la vita e concludere il viaggio dell’eroe raggiungendo la completezza.

Nel brand invece è utile conoscere l’archetipo dominante perché permette di costruire un personaggio e una storia che si relazionano con il cliente ideale instaurando affinità emotiva.

Gli archetipi per il brand sono uno strumento utile a creare una strategiaIdentificando il valore che si vuole comunicare, quello del brand, lo si può associare ad uno dei 12 archetipi e creare un personaggio che si metta in relazione con il pubblico in modo profondo e potente.

Sono utili per individuare le caratteristiche del brand e raccontarle ma anche per individuare il cliente ideale e sapere quali sono i suoi sogni e le sue paure.

L’ideale è trovare l’archetipo dominante nel brand ma nella mia esperienza ci sono spesso più archetipi coinvolti che aiutano a rendere la personalità unica.

Quali sono gli archetipi?

Gli archetipi del brand sono 12 e vengono raggruppati in base ai bisogni fondamentali:

INDIPENDENZA: aspira al mondo perfetto, al paradiso

Esploratore

Per l’esploratore è importante sperimentare autenticità e libertà. Ricerca la vita autenticità, la possibilità di crescere, scoprire di più sul mondo e su se stesso.

Parole chiave: audacia, avventura, scoperta, viaggio, coraggio, ricerca, autonomia, libertà, innovazione, rischio, apertura.

Saggio

Il saggio cerca il senso dell’esistenza, condivide la saggezza e genera equilibrio attraverso la comprensione. Desidera dare un senso alle cose, essere libero di pensare.

Parole chiave: equilibrio, ricerca, radici, curiosità, pazienza, conoscenza, riflessione, verità, sensibilità, saggezza, rispetto, crescita, tenacia, ascolto, attenzione.

Innocente

L’innocente è rappresentato dal puro di cuore, l’idealista, il sognatore, colui che ha fiducia nel futuro, ottimista. Il suo desiderio è di vivere in un luogo perfetto e vorrebbe ottenere l’armonia con se stesso e gli altri.

Parole chiave: meraviglia, purezza, pace, armonia, altruismo, ottimismo, semplicità, spontaneità, trasparenza, gioia, integrità, ordine, pulizia.

CAMBIAMENTO: lasciare il segno nel mondo

Ribelle

Il ribelle è promotore di libertà e pensiero fuori dagli schemi, conduce rivoluzioni per cambiare le cose che non funzionano, è un provocatore.

Parole chiave: anticonformismo, provocazione, rischio, originalità, istinto, rivoluzione, sincerità, libertà.

Eroe

L’eroe lotta per ciò in cui crede senza lasciare che niente si frapponga tra lui e la sua meta. Accetta le sfide a testa alta con determinazione e ispira a superare i propri limiti con perseveranza e coraggio.

Parole chiave: valore, coraggio, determinazione, risultati, potenza, tenacia, fede, onore, ottimismo, risolutezza, disciplina, vittoria.

Mago

Il mago incoraggia a sognare e riesce a trasformare i sogni in realtà, le cose e le situazioni in momenti ed esperienze speciali usando anche metodi non convenzionali.

Parole chiave: trasformazione, sogni, mistero, raffinatezza, evoluzione, intuizione, potenza, carisma, logica, connessione, creatività.

STABILITÀ: dare struttura e ordine

Sovrano

I sovrano è un leader nato, cerca un mondo ordinato, desidera aiutare gli altri ad avere successo stimolando il desiderio di sentirsi importanti. Guida gli altri con rigore definendo strategie e procedure.

Parole chiave: organizzazione, stabilità, responsabilità, valore, coerenza, diplomazia, giustizia, lealtà, coraggio.

Creatore

Il creatore è un visionario che aiuta le persone a tirar fuori il meglio, ad essere creative e brillare. Mette ordine nel caos e trova ispirazione nei luoghi inaspettati per creare cose utili e di valore.

Parole chiave: progettare, creare, giocare, illuminazione, struttura, eccellenza, inventiva,  immaginazione, libertà, autenticità.

Angelo custode

L’angelo custode mette gli altri davanti a tutto; è altruista e si pone come guida e supporto, è una spalla su cui appoggiarsi nei momenti difficili.

Parole chiave: altruismo, generosità, benessere, serenità, rispetto, protezione, accoglienza, equilibrio, gentilezza, armonia, cura, sostegno.

APPARTENENZA: entrare in connessione con gli altri

Amante

L’amante desidera essere in relazione con le persone e aiutarle a connettersi con i propri desideri profondi, elevando ogni momento in un’esperienza magnifica

Parole chiave: passione, sensualità, pienezza, audacia, estasi, poesia, bellezza, confidenza, piacere, intimità.

Amico (Uomo comune)

L’uomo comune è aperto a tutti, amichevole, affidabile, genuino. Vuole che ciascuno si senta realizzato e apprezzato. Ama collaborare con gli altri.

Parole chiave: empatia, serenità, genuinità, amicizia, condivisione, concretezza, equilibrio, onestà, comunità, rispetto, ascolto, connessione, autenticità, praticità, accoglienza.

Burlone

Il burlone vive nel presente con la massima intensità. Non prende le cose troppo seriamente e sa apprezzare la vita; spontaneo e schietto, dice quello che pensa con ironia.

Parole chiave: divertimento, leggerezza, irriverenza, intelligenza, spontaneità, allegria, follia, pienezza, autoironia, originalità, umorismo, imprevedibilità.

Hai trovato a quale archetipo assomiglia il tuo brand?

Vuoi approfondire la conoscenza degli archetipi del tuo brand e del tuo cliente ideale? Ho ideato una consulenza speciale che ci permetterà, in modo leggero ma profondo, di dar voce ai tuoi archetipi di brand.

Strategia di brand

Strategia di brand

Prendersi cura del proprio brand personale è importante ma c’è un mondo attorno a questi temi. 
Brand è l’insieme di tutto ciò che le persone percepiscono relativamente ad un’azienda. Il brand è definito da come le persone percepiscono l’azienda sulla base di ciò che tu racconti o fai vedere. Ogni decisione che prendi influisce sulla loro percezione che influisce sul brand. Un’immagine poco curata, incoerente con l’essenza dell’azienda può influire negativamente.

“Il brand è quello che le persone dicono di te quando non sei nella stanza”

Jeff Bezos

 

Per “guidare” la percezione dei clienti va definita la strategia di brand: ovvero come si costruisce, si condivide e si fa crescere il brand; il piano d’azione utile a dare forma all’opinione delle persone (tutte le persone: pubblico, clienti, venditori, dipendenti…) e per allineare immagine, stragetia, essenza, emozioni.

Le tre fasi per costruire la strategia di brand:

Brand Essence

l’essenza del brand

Prendi consapevolezza della tua essenza: Non ci sono altri te stesso al mondo per cui vale la pena capire bene chi sei, cosa fai e come lo fai. Conoscersi serve per trovare l’elemento significativo da mostrare, quello che ti distingue da chi fa il tuo stesso lavoro. Guardati intorno e scopri anche il mondo in cui lavori, chi sono i tuoi clienti, chi potrebbe essere interessato a ciò che fai e anche chi sono i tuoi “concorrenti”. Rifletti su quali emozioni vorresti comunicare con il tuo brand, come vorresti ti vedessero le persone.

Brand Identity System

costruzione dell’identità di brand

Una volta presa consapevolezza della tua essenza si può definire l’identità di brand partendo da mission, vision e proposta di valore. Cosa fai di unico? Come raccontiamo questa tua unicità? Quali sono i colori, i caratteri, lo stile visivo, l’archietipo, il tono di voce con cui ti racconti? 

Brand Execution

trasferire gli elementi dell’identità nella comunicazione

Il passo successivo è quello di portare negli strumenti che usi per raccontarti tutti gli elementi della tua identità: declinare l’immagine visiva: biglietti da visita, immagini per i social, presentazioni e slide, immagine coordinata, preventivi, brochure… tutti dovranno avere gli stessi caratteri, colori, forme, stili per essere percepito in modo coerente e professionale.

Brand è percezione

Brand è percezione

Che tu sia un’estetista, un commercialista o un coach, oggi non puoi trascurare il tuo brand, ovvero l’opinione che hanno le persone su di te. 
Brand non è solo un modo di definire i grandi marchi ma ciascuno di noi oggi, consapevole o meno, sta costruendo il suo brand personale (personal brand) attraverso ciò che pubblica sui social o attraverso le relazioni personali.
Tutto ciò che comunichi (e non comunichi) e il modo in cui lo fai permette alle persone di formare un’opinione sul tuo conto. Potresti anche non essere interessata a quello che “dice la gente” (e va benissimo) ma se hai un profilo pubblico, se stai cercando lavoro o nuovi clienti dovresti essere consapevole che, in ogni momento, stai costruendo il tuo personal brand.
Detto in questo modo capisco che può mettere un po’ di ansia 😉 e c’è un rischio altissimo di costruire un’immagine personale che non corrisponda alla realtà, con tutti gli aspetti negativi del caso, tra i quali la perdita di identità e autenticità.
Tuttavia possiamo sfruttare a nostro vantaggio la comunicazione (verbale, visiva, sui social, dal vivo… ) per influenzare la percezione che hanno le persone sul nostro conto o sul nostro progetto di lavoro, sempre nel rispetto della nostra essenza.

Come vogliamo essere percepiti?

Guardare i feed su Instagram leggere i post di Facebook, aprire la pagina del sito ma anche cercare una persona su Google; raccogliere una cartolina in un locale o negozio, scambiare il biglietto da visita con un collega, inviare un preventivo, mandare le slide di un corso ai partecipanti… questi gesti sono dei contatti con persone e tutti questi strumenti ti consentono di dare una prima impressione che puoi influenzare.

Cosa influenza la percezione?

Sono gli elementi “tangibili” che influenzano la percezione delle persone e tu hai la possibilità di progettarli per mostrare la tua essenza a chi entra in contatto con te.
Quando crei i tuoi strumenti di comunicazione fai attenzione a:
  • colori
  • forme
  • carattere
  • layout (organizzazione)
  • tono di voce
  • immagini
  • supporti (es. tipo di carta)
Questi aspetti non vanno impostati a seconda di “quello che ti piace”, almeno non solo in questo modo. Ognuno di essi può raccontare qualcosa su di te senza che tu te ne accorga, è utile quindi definire una strategia per far sentire quello che vuoi tu, per fare in modo che le persone capiscano subito in modo chiaro il messaggio che vuoi comunicare.
Brand is about ideas and thinking big.

(Cit.)

Essere un brand non centra con il dare una falsa immagine di sé o vendere qualcosa che non esiste, piuttosto significa raccontare con chiarezza la tua essenza e quali vantaggi possono avere le persone lavorando con te. Perché dovrebbero sceglierti? Come fai a distinguerti dagli altri professionisti che fanno il tuo stesso lavoro?
Definire una strategia è la risposta a queste domande.
In un mondo che va sempre più veloce dovremmo dare più importanza ai primi attimi in cui incrociamo altre persone per raccontare al primo sguardo chi siamo e soprattutto come facciamo ciò che facciamo. In questo ci aiuta moltissimo la comunicazione visiva che trasmette in pochi secondi emozioni e sensazioni. Progettare bene la propria immagine è fondamentale per fare una “buona prima impressione” e soprattutto una buona prima impressione coerente con la nostra essenza.

Tre domande per iniziare: 

  • Quali sono le emozioni e sensazioni che vuoi suscitare nelle persone?
  • Per cosa vorresti essere ricordata?
  • Quali sono gli aggettivi che ti identificano?