Nebbia fitta

Nebbia fitta

Vederci chiaro e mantenere la coerenza visiva nei momenti bui

Mi piace molto navigare su Pinterest, raccogliere idee, spunti, ispirazioni per disegnare identità di brand. L’ho fatto anche per me stessa: una gigantesca bacheca con tutte le cose che mi ispiravano e che avrei voluto per il mio brand, ed è una cosa che consiglio di fare, anzi, che condivido con chi lavora con me. Rappresenta un punto di partenza importantissimo per individuare una linea visiva.
Ma diciamocelo, fa fare anche un po’ di confusione.

Capita poi che ci siano momenti in cui la direzione non sia chiara, non solo per l’immagine ma anche per l’identità. A volte succede perché non si ha abbastanza consapevolezza, sono i momenti in cui si è all’inizio e il fatto che tutto sia un po’ confuso è più che normale, bene così.

Spesso però capitano momenti in cui, dopo le vacanze, un periodo di fermo o quando si è sommersi dal lavoro, in cui è facile perdere la direzione perché manca chiarezza mentale necessaria. A volte capita perfino che tu non te ne accorga neanche finché dall’esterno qualcuno non te lo fa notare. In questi momenti Pinterest diventa una fonte di guai, così come i template di Canva…
Succede a tutti almeno una volta, è capitato anche a me .

Se hai una tua attività, un blog… avrai già sentito parlare di pianificazione: piano di marketing, editoriale, calendario, batching… insomma ci si organizza per dare una direzione coerente e sensata alla comunicazione.  Secondo me è utile anche per non avere buchi e essere supportati durante l’anno nel momento in cui si lavora a pieno regime, per non perdere il filo e abbandonare il blog a se stesso. Cosa facilissima da fare, perdere il ritmo, almeno per me.

Ma per la parte visiva come funziona?

Quando pubblichi un post sul blog o sui social devi comunque pensare alla parte grafica, e come si fa a mantenere la coerenza nei periodi di nebbia fitta?

Altrove ho scritto di quanto sia importante avere uno stile visivo che ci identifichi, e penso sia fondamentale averlo chiaro soprattutto per questi momenti bui, insieme ad alcuni strumenti che aiutano a mantenere la direzione.

Dal mio punto di vista se non sei un grafico abituato a seguire stili visivi e adattare la comunicazione all’identità e allo stile di un brand è davvero difficile, anche in tempi normali, stare dentro delle regole, soprattutto quando non sono espresse e scritte da qualche parte.
Purtroppo sono quelle regole che aiutano a far percepire “coerente e professionale un’azienda o un professionista.

 La comunicazione visiva, che lo vogliamo o no, arriva prima delle parole:
Prima percepisco forme e colori e poi leggo i testi (se mi interessa, se sono stato catturato …)
Per questo è davvero importante in primis studiarli bene e mantenere lo stile nel tempo.

Il primo passo è la consapevolezza

 Se parti da zero sicuramente il primo passo è la consapevolezza sull’identità di brand:

  • Conoscersi (importante soprattutto se tu sei il tuo brand): qual è la personalità?
  • Conoscere il progetto: di cosa si tratta? Qual è l’idea? Qual è la cosa interessante? Dove crei maggior valore?
  • Conoscere il contesto/mercato: cosa c’è fuori? Chi potrebbero essere le persone interessate a quello che fai?
  • Sapere chi fa le cose che fai anche tu: cosa fanno?
  • Cercare gli aspetti che ti distinguono: cosa sai fare tu che non sanno fare gli altri o fanno in modo diverso? Come fai quello che fai?

Come tirar fuori gli elementi unici di un brand? Il primo passo di ogni progetto di lavoro è proporio la consapevolezza, chi lavora con me ha scavato cercando la propria essenza, a volte facendoci aiutare dagli archetipi che portano a galla tutte le cose inespresse che non riesci a tirar fuori. Ci possono essere anche modi diversi purché riescano a fare emergere i tratti unici della personalità di brand.

Lo stile visivo del brand

Il secondo passo è creare uno stile visivo che sia coerente con l’identità e la accompagni. Gli elementi visivi per un brand funzionano come un vestito per una persona. E non è vero che “l’abito non fa il monaco” perché l’abito è la prima cosa che vedi e ti fai un’idea proprio su quello che vedi (vestito o comunicazione non verbale che sia).

Lo stile mette insieme tutti gli elementi che abbiamo visto fin qui, fa una sintesi delle cose importanti, e per poterlo progettare nel modo migliore è necessario: conoscere il significato dei colori e delle forme e la personalità dei caratteri tipografici.

La sintesi

 L’ultimo passo è sintetizzare: riuscire ad esprimere l’anima del brand con pochi elementi.

 Inutile infilare troppi concetti, si rischia di creare confusione. So che ci sono tante cose che ti distinguono dai tuoi concorrenti, ma qual è quella più importante senza la quale non sei tu?

 Come per la scrittura è utile avere un calendario editoriale, per la comunicazione visiva è importante avere una tavola di stile (moodboard) che mantiene viva l’atmosfera del brand: aiuta in ogni decisione che devi prendere per la tua immagine, anzi, decidendo colori, caratteri e forme in anticipo nel momento in cui devi progettare qualche grafica avrai già tutto pronto, non correrai il rischio di usare elementi che non centrano con il tuo brand e hai la sicurezza di procedere in modo coerente.

 

Cosa ti blocca in questo processo?

 Leggere la lista delle cose da fare per definire l’identità visiva è facile, tutta un’altra storia realizzarla davvero. Ci sono anche alcune cose che potrebbero bloccarti e che un poco alla volta vanno risolte: 

  • Non ti conosci abbastanza a fondo: hai mai fatto un percorso di personal branding? Gli archetipi possono aiutarti a fare chiarezza.
  • Emozioni come paura, senso di inadeguatezza sono all’ordine del giorno, come trovare il modo di prenderle per mano e danzare con loro?
  • Poca chiarezza: la chiarezza è fondamentale per portare avanti un progetto di lavoro e per definire l’identità visiva. Il rischio è rifare più e più volte la stessa cosa, ricominciare ogni volta dall’inizio, e non è bello. Può aiutarti un confronto, un punto di vista esterno.

Agire definisce l’identità

 Come posso aiutarti? Possiamo fare un percorso con gli archetipi di brand per definire la tua personalità oppure una consulenza con me per vedere se tutto è allineato ed eventualmente fare i piccolo aggiustamenti…

 Se non hai ancora chiara la tua identità mi sento di suggerirti comunque di agire.
La chiarezza spesso viene facendo le cose, per cui non lavorare solo nella tua testa ma prova ad agire, a fare test, a sperimentare, in questo modo le cose poco alla volta si chiariranno e riuscirai anche a capire cosa ti differenzia, la tua personalità e, infine, definire il tuo stile di comunicazione visiva.

Qual’è il tuo prossimo passo? Potresti partire facendo il test per scoprire quali sono i tuoi archetipi:

Photo by Pascal Debrunner on Unsplash
Vision board e mood board

Vision board e mood board

Ogni mattina entro nel mio studio e, prima di cominciare qualsiasi attività, mi prendo un attimo per “allinearmi” con la mia versione lavoro, un po’ come indossare l’uniforme. Con il tempo ho osservato che questo passaggio per me è fondamentale e, visto che l’ambiente in cui stiamo ha un grandissimo impatto sulle persone, mi sono attrezzata con alcuni strumenti che mi aiutano ad entrare nell’atmosfera: vision board e moodboard.

Che cosa sono Vision board e Moodboard

Vison board e mood board sono due strumenti che servono a visualizzare rispettivamente obiettivi (la vision board) e stile visivo (la mood board). Sono diversi tra loro per lo scopo che hanno ma sono entrambe una raccolta di immagini e elementi visivi che fungono da “ancora” per richiamare alla mente concetti e sensazioni importanti e utili. 

A prima vista, per chi entra nel mio studio, potrebbero sembrare semplicemente due quadretti  con un collage disordinato di fotografie, ma questi insiemi di immagini servono per stimolare il pensiero e richiamare alla mente sensazioni, emozioni, motivazione.

 

La vision board

La vision board rappresenta gli obiettivi, professionali ma anche personali. Serve per aiutare nelle scelte ricordando la direzione che si è stabilita, i valori, le parole importanti, il punto d’arrivo dove sogniamo di arrivare.

Non penso ci sia una “strategia” per scegliere le immagini per la vision board ma ritengo fondamentale che risuonino nella “pancia”. Trovo invece utile rispettare due fasi:

1. riflessione

durante le fasi di passaggio, ad esempio tra un anno e l’altro o alla fine di un progetto importante o di un percorso di formazione

2. ricerca delle immagini

Questo tempo segue immediatamente il precedente, per non perdere “l’ispirazione” e il focus sugli obiettivi e sulla direzione.

Si possono cercare immagini sul web oppure sfogliando riviste. Il mio luogo preferito è Pinterest dove ho una bacheca segreta “vision” che cresce di anno in anno con le nuove fotografie, citazioni… è interessantissimo vederne l’evoluzione, come leggere un diario.

A volte si fanno con le immagini incontri casuali navigando su Internet, altre volte sono una somma di coincidenze. Capita anche di non capire bene perché si venga attirati da una precisa immagine e la risposta arriva sempre con il tempo.

Fare una vision board è un momento di bilancio e revisione, per me è un appuntamento annuale durante il quale verifico se le immagini mi rappresentano ancora, se c’è stata un’evoluzione o se è necessario qualcosa di diverso. Rappresenta una motivazione visiva ogni volta che la guardo e, visto che è sempre sotto i miei occhi, mi aiuta a tenere la rotta.

Nello sfondo della scrivania sul mio computer metto sempre una delle immagini della vision board (la mia preferita) in modo da averla sempre davanti.

 

La mood board

La mood board invece definisce lo stile visivo per la comunicazione. Riguarda la parte estetica, è lo strumento che guida le scelte stilistiche per la comunicazione visiva in modo che trasmettano emozioni e valori che guidano il tuo progetto.

Per fare una moodboard è importante prima di tutto avere chiarezza sull’identità, sulla proposta di valore (cosa fai) sul cliente ideale con cui vorresti lavorare, sull’impressione che vuoi dare con la tua comunicazione, facendo attenzione alle parole che usi e alle emozioni che emergono.

La raccolta delle immagini è un momento successivo e, come per la vision, può avvenire sia su web che sulla carta sfogliando riviste e giornali.

Per ogni immagine che ci colpisce ci sono alcune domande interessanti da porsi:

  • Perché mi piace?
  • Perché è interessante per quello che faccio io?
  • In che modo potrebbe funzionare per me?
  • Cosa racconta del mio lavoro, servizio o progetto?
  • In che modo potrebbe migliorare la mia “storia”?
  • Fa nascere un’idea interessante?

Una volta raccolte le immagini è necessario fare una sintesi in modo da avere solamente le immagini più significative. Cerca di fare in modo che non ci siano concetti che si ripetono nelle fotografie, in caso scegli quella che ti fa stare meglio o ha più valore. Troppo materiale può creare confusione anche a te.

 

Ti svelo un segreto

Nel mio studio in realtà ci sono altre due cornici: quella che rappresenta la mia parola dell’anno, dove raccolgo tutte le immagini che mi ricordano qual’è la direzione per l’anno in corso, su cosa voglio lavorare… la parola dell’anno si “manifesta”, spesso, in tempi diversi che non coincidono con l’anno solare. Arriva quando c’è bisogno di un cambiamento, di crescere…

Per trovarla ti consiglio il percorso di Susannah Conway.

Quest’anno la mia parola è stata “nutrimento” e non ha ancora finito di lavorare.

La seconda cornice contiene le fotografie della mia cliente ideale, quelle che ho trovato con il fotoritratto, te ne ho parlato qui.

 

 

E tu? Hai già una vision board e una moldboard?

Come ti fanno sentire? Emozionata, ispirata…

differenza tra vision board e moodboard
la visione ispira

La moodboard

La moodboard

Il tuo progetto di lavoro è appena nato, hai un’idea meravigliosa che non vedi l’ora di mostrare al mondo e ti stai chiedendo quali sono i prossimi passi, come fare per renderla bella anche visivamente, per curare tutti i particolari che la renderanno unica, presentarla in modo professionale e curato.
Questa tua idea o progetto di lavoro merita davvero attenzione anche dal punto di vista visivo per valorizzarla ancora di più.

Conosco già la prima domande che ti farai: mi serve un logo?
E la risposta che dò io sempre è: aspetta un attimo.

Ci sono infatti diversi aspetti da considerare prima di progettare un logo: chi sei e qual è la tua unicità, come ti vuoi presentare, chi sono i tuoi clienti, che emozioni vuoi evocare in loro.
Tutte queste cose puoi trovarle in Sidera, il questionario che puoi ricevere iscrivendoti alla newsletter, simile a quello che mando alle mie clienti prima di iniziare a lavorare insieme. Ti aiuterà a riflettere sulle tue radici.
Puoi anche scoprire tantissime cose interessanti sulla personalità del tuo brand durante la consulenza con gli archetipi, e puoi iniziare a scoprirle con il test.
E poi puoi raccogliere tutte queste idee in una mooboard.

Cos’è la moodboard

Possiamo considerarla come una mappa mentale visiva che mette insieme immagini, parole, colori ma anche materiali fisici (ritagli, stoffe, campioni, fiori…) che aiuta a mettere a fuoco e soprattutto a vedere l’atmosfera del tuo brand, le suggestioni, lo stile visivo.

“Una Moodboard (dall’inglese mood “umore”, e board “tavola”) è solitamente una serie di immagini unite tra di loro come in un collage che serve ai designer o ai progettisti a mostrare in un formato visivo un progetto e i concept ad esso correlati.”

Per me rappresenta il punto di partenza di ogni progetto.
Si tratta di uno strumento che utilizzano i professionisti dell’immagine ma penso possa essere utile anche a te in varie occasioni. Vediamole insieme

Hai appena aperto la tua attività e non sai dove partire per progettare la tua immagine: la moodboard ti aiuta a capire la direzione.
Stai pensando di rinnovare la tua immagine: la moodboard ti aiuta a pensare al tuo brand da un punto di vista diverso.
Stai preparando una presentazione e non sai quali colori usare: la moodboard è il tuo punto di riferimento per colori, font, stile.
Stai preparando post per i social e devi cercare l’immagine: la moodboard ti aiuta a ricordare qual è l’atmosfera che hai scelto per il tuo brand.
Stai progettando i tuoi servizi e sei in difficoltà con il nome da dare: la moodboard ti aiuta a trovare idee coerenti con il tuo brand.

La moodboard è la fonte di ispirazione per progettare e organizzare la tua immagine e la bussola per mantenere direzione e coerenza visiva, indispensabili per far percepire sicurezza e professionalità.

Come realizzare la tua moodboard.

  • Inizia prendendo consapevolezza di chi sei, cosa fai e a chi ti rivolgi. Sicuramente ti sarà utile il percorso “Sidera“.
  • Quindi cerca l’idea principale per la tua immagine e sviluppala come se fosse una mappa mentale visiva, ascoltando la pancia: cosa ti trasmettono le immagini? È ciò che vuoi raccontare con la tua immagine? Inizia da qualcosa che ricorda i tuoi valori, l’essenza del tuo progetto lavoro e poi continua a fare associazioni visive. Puoi ritagliare immagini da riviste oppure cercarle su Internet e stamparle o ancora meglio creare la tua bacheca su Pinterest (qui trovi la mia Moodboard).
  • Quando avrai raccolto diverse immagini (ma anche oggetti) scegli quelle più significative per te e presta attenzione che siano in armonia dal punto di vista dei colori (fatti ispirare dalla natura).
  • Incolla le immagini su un foglio grande o un cartoncino e tienilo in vista mentre lavori.

Quando dovrai fare una scelta su colori e immagini sarà la guida per mantenere coerente lo stile che vuoi per il tuo brand. Ricorda: ascolta le tue sensazioni.

Come usare la moodboard?

L’ideale sarebbe stamparla e tenerla in vista quando lavori, almeno finchè non hai chiara la direzione visiva, per trasmettere emozioni ai clienti in modo coerente con il tuo brand.

Per esempio puoi usarla per:

  • Creare un feed di instagram armonioso
  • Scegliere le immagini per le tue presentazioni
  • Creare i template per la tua comunicazione visivamente coerenti tra loro

 

la mia moodboard
la mia moodboard

Anche io ho la mia moodboard che tengo appesa vicino alla mia scrivania. Mi serve per ricordare da dove vengo e dove voglio andare, restare allineata alla mia visione e ricordare qual’è la direzione visiva delle mie grafiche.
Mi ricorda anche i miei archetipi: il creatore, il mago e l’esploratore; i miei colori di brand (bianco, oro e toni leggeri di rosa e grigio), mi ricorda la mia mission: trasformare quello che ho a disposizione in qualcosa di meraviglioso.

La mia moodboard

di Francesca | stile visivo