Creatività non è disordine, è quel processo mentale che ti porta a mettere in ordine il disordine.

Certamente ci sono altre mille definizioni di creatività ma vorrei mettere a fuoco il fatto che creatività e disordine non sono sinonimi.

Partiamo dalle definizioni che si trovano nel vocabolario Treccani:

  • Ordine: la disposizione regolare nello spazio di più cose, sistemate secondo un criterio razionale e ragionato. Inoltre, l’ordine è il funzionamento regolare di un’istituzione o di una collettività ed è collegato con l’osservanza di un sistema di norme
  • Disordine: è una condizione caratterizzata da mancanza di ordine, da confusione nella disposizione delle cose, sia in senso concreto sia in senso figurato
  • Creatività: capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia. In psicologia, il termine è stato assunto a indicare un processo di dinamica intellettuale che ha come fattori caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee, originalità nell’ideare, capacità di sintesi e di analisi, capacità di definire e strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze.

I luoghi comuni definiscono un creativo come una persona disordinata, lo testimoniano le immagini delle scrivanie di Einstein e Steve Jobs.

Se una scrivania in disordine è segno di una mente disordinata, di cosa sarà segno allora una scrivania vuota?

Albert Einstein

 

 

Lungi da me mettere in discussione le affermazioni di Einstein…

Uno studio pubblicato nel 2013 su Psychological Science e firmato dalla psicologa Kathleen Vohs della Carlson School of Management dell’università del Minnesota conclude che:

«Gli ambienti disordinati incoraggiano la ricerca delle novità lontano dai soliti paradigmi, il che può portare a nuove intuizioni – sosteneva Vohs all’epoca – al contrario, gli ambienti ordinati favoriscono un modo di pensare convenzionale e stimolano l’aderenza agli schemi esistenti».

Il disordine aiuta ad allontanarsi dalle aspettative, dai luoghi comuni e quindi a trovare soluzioni differenti, aiuta ad avere una visione degli elementi in gioco e trovare le regole o il filo che li unisce, o l’idea vincente

La creatività richiede strategie di pensiero fuori dal comune, per cui il disordine ha una sua valenza: aiuta la creatività, stimola a trovare soluzioni e produrre sintesi.

Creatività non è solo disordine e caos, è saper generare idee dal caos.
Ordinare il disordine è compito della creatività

Il caos è solo ordine che attende di essere decifrato.

José Saramago

 

Il disordine è una fase, un passaggio per arrivare all’ordine e alla chiarezza.

Il processo creativo infatti è un alternanza di diverse fasi:

  1. Analisi: studio della situazione iniziale, raccolta dei materiali.
  2. Generazione delle idee: uno degli strumenti più usati è il brainstorming
  3. Valutazione: selezionare le idee più adatte, efficaci, brillanti.
  4. Struttura: il momento conclusivo e rigoroso in cui si definisce l’idea per presentarla.

A volte la generazione e la valutazione si riassumono in un lampo di genio (insight) altre volte sono due fasi ben distinte, spesso analitiche.

Non si può definire con precisione quale emisfero del cervello sia coinvolto in ciascuna di queste fasi, spesso le informazioni saltano da una parte all’altra (Graham Wallas e Richard Smith – 1926, The art of thought) e altre volte queste fasi non avvengono nell’ordine in cui le ho descritte, si ripetono prima per rimettere in discussione le idee o generarne di nuove se le prime non funzionano.

Entrambi gli emisferi collaborano per produrre un risultato mettendo insieme pensiero convergente (il ragionamento logico) e divergente (il flusso di pensieri, l’intuizione, il pensiero laterale).

Deve essere però chiaro che l’obiettivo finale è quello di produrre un risultato, concludere un progetto, strutturare un’idea.

Se creatività fosse solo disordine non ci sarebbero risultati, si resterebbe fermi alla fase di produzione delle idee senza concludere alcunché. Solo un esercizio mentale. Ci sarebbero mille bozze di loghi senza avere la versione definitiva. Mille palette colori senza definire quella più efficace.

Ordine e regole aiutano a portare al mondo le idee fare in modo che non restino solamente astratte.

In realtà rispetto a creatività e disordine ci sarebbe un’altra cosa da dire, te la lascio qui sotto nella nota in calce.

Creatività, ordine e disordine

di Francesca | organizzazione